Di origine quattrocentesca, il palazzo venne acquistato nel Cinquecento da Lodovico Capponi, che lo scelse per la sua posizione, a causa d'una faccenda amorosa travagliata, che si risolse però in un lieto fine.
Invaghitosi di Maddalena Vettori, Ludovico Capponi propose di sposarla, ma il patrigno di lei, Piero Salviati, marito di sua madre, già vedova, non accettò l'offerta in quanto la ragazza era già stata promessa in sposa al figlio di Piero stesso, il quale però era morto in battaglia prima che i due si potessero sposare a causa della troppo giovane età della futura consorte. Di tutta risposta Maddalena venne chiusa in un convento, ma in seguito ne uscì per entrare come dama di compagnia di Eleonora da Toledo. Il Capponi, sempre innamorato della fanciulla, che non era mai autorizzata ad uscire senza accompagnamento, dal palazzo poteva però guardarla quando sfilava in corteo con la corte granducale e gli sguardi che i due si lanciavano erano, secondo i cronisti dell'epoca, motivo di curiosità per una gran folla che si radunava per osservarli.
Alla fine la Granduchessa intercesse per i due e riuscì ad ottenere il consenso del patrigno facendo convolare i due a nozze. La coppia visse nel palazzo Capponi-Vettori, che venne ampliato nei primi anni del Seicento, e poi di nuovo ristrutturato qualche decina di anni dopo. Sul finire del XVII secolo passò in eredità ai Riccardi per poi cambiare diversi proprietari. Nella seconda metà dell'Ottocento venne ingrandito arrivando a raddoppiarne la facciata sul lungarno, come si presenta attualmente.
Indirizzo: Palazzo Capponi Lungarno Guicciardini, 1, Firenze 50121
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