Scaduto
Mercoledì 16 Settembre (ore 18 e 21) un importante evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che presenta in anteprima nazionale la versione restaurata in 4K di uno dei più grandi capolavori di David Lynch: THE ELEPHANT MAN (in lingua originale con sottotitoli in italiano) a 40 anni dalla sua uscita nelle sale. La proiezione inaugura la nuova stagione di Odeon Classics, la sezione dedicata ai grandi classici restaurati, in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Siamo a Londra, nella seconda metà dell'Ottocento. A causa di una malattia molto rara, la neurofibromatosi, che gli ha dato sembianze mostruose, il giovane John Merrick (John Hurt) viene esposto come “uomo elefante” nel baraccone di Bytes (Freddie Jones), un alcolizzato che campa sfruttando la sua mostruosità e lo tratta come una bestia. E’ qui che Merrick viene scoperto dal dottor Frederick Treves (Anthony Hopkins), un chirurgo del London Hospital che convince Bytes a cederglielo per qualche tempo in modo da poterlo studiare e curare. Portato in ospedale e presentato a un congresso di scienziati, John si rivela ben presto agli occhi di Treves come un uomo di intelligenza superiore e di animo raffinato e sensibile. Mentre a lui si interessano sinceramente gli aristocratici londinesi, la principessa Alexandra e la famosa attrice di teatro Madge Kendal (Anne Bancroft), il fuochista dell'ospedale tenta di sfruttare la sua presenza mostrandolo a pagamento a gente in cerca di emozioni. La notte stessa in cui John subisce un'incursione di avvinazzati e di donnine, condotti nella sua stanza dal fuochista, Bytes riesce a entrare non visto e a riprendersi “il suo tesoro”, come egli chiama Merrick. Portato sul continente, il poveretto viene di nuovo esibito come una curiosità da baraccone, picchiato e rinchiuso nella gabbia delle scimmie finché, mossi a compassione, alcuni suoi compagni di “lavoro” lo liberano e John, con il volto coperto da un cappuccio, torna a Londra. Ma il destino ha ancora in serbo per lui gioie e dolori.
The Elephant Man è uno di quei film nella carriera di Lynch – l'altro sarà Una storia vera – che funzionano ‘per contrasto’, nei quali, cioè, troviamo tutti i materiali cari al regista disposti in maniera diversa e tesi all'ottenimento di diverse reazioni da parte del pubblico. Non meno ancestrale e traumatico di Eraserhead, The Elephant Man si ‘nasconde’ dietro il film di malattia anni Ottanta per costruire una nuova riflessione sul visibile e sull'orrore. Questa volta, però, l’ossessione è, per così dire, tematizzata. Merrick è il figlio degenere di un processo biologico andato storto e si trova a vivere in una società, quella vittoriana, percorsa da mostri viventi e freaks circensi. Il terrore che procura, al solo sguardo, è l'oggetto del film, poi sapientemente caricato di messaggi pedagogici che suonano in nome della tolleranza e del rispetto del diverso. Non è questa, chiaramente, la prima preoccupazione di Lynch, che infatti agisce anche sulla grammatica (neo)classica del cinema allo scopo di rafforzare le sensazioni che Merrick è destinato a scatenare. E ciò avviene non tanto durante la ‘scoperta’ del mostro (che terrorizza la cameriera al punto di farla gridare e svenire), quanto durante la sua ipocrita accettazione da parte dei salotti buoni. In questo caso, Lynch offre una serie sconvolgente di campi/controcampi destinati a svelare il paradosso di questa normalizzazione: isolando i primi piani di Merrick e dell'interlocutore, ogni volta che la mdp ripassa su Merrick lo spettatore percepisce ciò che non funziona in questo mostro trasformato in baronetto. La trasformazione del caso umano e dunque non il frutto di una tolleranza reale, ma di una forzata trasformazione dello stesso in improbabile gentiluomo. Lo shock di massa e il mostro in salotto, e il bianco/nero sparato e pieno di contrasti scelto da Lynch e da Frederick Elmes porta ancora una volta a immagini surreali, per cui la distanza tra i PP di Jack Nance con i capelli dritti nel film precedente e quelli di Merrick qui si assottiglia più di quanto non si creda.
Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze
Tel. 055-214068
Biglietto: euro 10 (ridotto euro 8 per abbonati e studenti)
NOVITA' ZTL E PARCHEGGI VICINI ALL'ODEON
La novità è l'apertura di due varchi ztl del centro di Firenze, in orario pomeridiano: dal 28 agosto a fine ottobre 2020, le porte telematiche di lungarno Vespucci (all'altezza di Ponte Vespucci) e di via della Scala (all'incrocio con via Santa Caterina da Siena) saranno spente dalle ore 16.00 in poi, consentendo l'ingresso ai veicoli. Con l'apertura della ztl in orario pomeridiano arriva anche il piano parcheggi, per offrire tariffe convenienti in centro. Dal 28 agosto al 30 settembre, nella fascia oraria che va dalle 16.00 alle 24.00 lasciare l'auto nel parcheggio sotterraneo della Stazione costerà un euro l'ora (la metà rispetto al normale listino), stessa tariffa al Garage Europa (Borgo Ognissanti 96), mentre in altre dodici autorimesse i primi 60 minuti di sosta saranno gratis. In arrivo poi sconti dal 30 al 50%, in base al momento della giornata, per le tariffe delle autorimesse private dentro e nei pressi della ztl di Firenze. Infine, in piazza del mercato di San Lorenzo, sempre tra il 28 agosto e il 30 settembre, l'area pedonale viene sospesa dalle ore 20.30 alle 24.00 nei giorni feriali, dando modo di parcheggiare via via che la pulizia della carreggiata viene conclusa.
Cinema Odeon
Indirizzo: Via degli Anselmi, Firenze 50123
Telefono: 055 214068
Sito web: http://www.odeonfirenze.com/
Sito web: www.odeonfirenze.com
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