L'origine della Festa della donna risale al 1908 quando le maestranze femminili dell'industria tessile Cotton di New York decisero di scioperare per le condizioni di lavoro terribili e inumane che erano state inflitte loro. La proprietà, a fronte delle richieste delle operaie, impose loro di riprendere immediatamente il lavoro senza formulare, tuttavia, nessuna controproposta. Le donne non cedettero e con coraggio confermarono l'astinenza dal lavoro, manifestando con fermezza perfino la volontà di estendere la protesta fuori dalla fabbrica. Il proprietario, nella persona di Mr. Johnson, allo scopo di contrastare la loro decisione, dette incarico di chiudere tutte le porte per impedire alle operaie di uscire. Mentre le maestranze si trovavano costrette all'interno, scoppiò un violento incendio, era l'8 di Marzo del 1908, 129 operaie morirono arse vive.
La
rivolta delle donne.
Non fu certamente il solo tragico episodio - anche se
alcuni ne contestano la veridicità - che provocò la decisa rivolta
delle donne nei confronti della maggior parte del mondo
imprenditoriale, ma anche la conseguenza di una continua serie di
atteggiamenti coercitivi, di privazioni di diritti e di libertà
individuali, bassi salari e insopportabili orari di lavoro.
Rosa Luxemburg e Clara Zetkin attiviste socialiste schierate a fianco delle classi operaie nella lotta per l'emancipazione femminile e contro le ingiustizie sociali, organizzarono riunioni, tennero conferenze, istituirono giornate internazionali per porre all'attenzione di tutta l'opinione pubblica mondiale i problemi del lavoro femminile e gli eventi a essi collegati. Dal 1910 al 1917 si verificarono numerosi incontri internazionali per la "Donna operaia" da parte di militanti socialiste sia americane che europee. L'8 Marzo del 1917 a San Pietroburgo si tenne un'imponente marcia femminile di protesta contro la guerra mondiale che, di fatto, dette inizio alla Rivoluzione Russa. Nel 1921 durante la Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, fu stabilita in via definitiva la data dell'8 Marzo per la celebrazione della "Giornata Internazionale della Donna Lavoratrice".
La
Festa della Donna
Per le donne, in realtà, più che una festa, si tratta
di un giorno di riflessione e di presa di coscienza, per ricordare a
tutti le conquiste sociali, economiche e politiche da esse fortemente
volute ed ottenute nel corso di due secoli. Il vero significato
della Festa è, quindi, la ricerca di ulteriori spazi di libertà,
consolidando con costanza e risolutezza i risultati raggiunti fino
ad ora senza cessare di lottare per la parità dei diritti, contro
le vessazioni e le umiliazioni che hanno purtroppo sopportato
nel tempo e che, ancora oggi, molte di loro subiscono nella vita di
tutti i giorni.
Donne
fiorentine
Approfittando
di questa particolare festa della Donna, vogliamo ricordare con una
breve biografia l'importanza di due
Donne Fiorentine
del passato che, ognuna per le proprie vicende, esprimono l'esempio
delle più alte
qualità femminili.
Esse sono e saranno sempre presenti, insieme a tante altre, nella
memoria collettiva della nostra città..
Beatrice
Portinari
Nata a Firenze nell'anno 1266, Beatrice
ha avuto il merito di contribuire alla
nascita della letteratura Italiana,
poiché la sua incantevole bellezza, la sua grazia e la sua armonia sono state fonti
insostituibili di ispirazione per
Dante Alighieri
nella composizione dell'immortale "Commedia", nelle "Rime" e nella
"Vita Nova" nel
solco del Dolce
Stil Novo:
“Tanto
gentile e tanto
onesta
pare
la
donna mia, quand'ella altrui saluta
ch'ogne
lingua devèn, tremando, muta,
e
li occhi
no
l'ardiscon di guardare”...
Maria
Luisa de' Medici
Nata a Firenze l'11 Agosto 1667, figlia
di
Cosimo III, Anna Maria Luisa sposa in Germania
Giovanni Carlo Guglielmo I, Principe Elettore del
Palatinato.
Dal matrimonio non nasceranno figli. Alla morte del marito, Anna
Maria Luisa, ultima
erede
della dinastia Medicea,
torna nella sua amata Firenze, dove muore nel 1743. Prima della sua
morte, il 31 di Ottobre 1737, stipula "Il patto di Famiglia" con
l'allora casa regnante
Lorena.
Il patto stabilisce che tutta l'immensa
collezione d'arte, accumulata
nei secoli dalla famiglia,
debba rimanere a Firenze a beneficio
dei cittadini
e sia esposta nei luoghi dove essa si trova affinché possa essere
ammirata da tutti i visitatori della città (è famosa la sua frase
scritta nel Patto "per
attirare la
curiosità
dei forestieri").
Il comune di Firenze, esprimendo la gratitudine dei Fiorentini nei confronti della loro benefattrice Elettrice Palatina, festeggia la ricorrenza ogni anno il 18 Febbraio, giorno della sua morte, concedendo l'ingresso gratuito in tutti i musei comunali della città.
Vogliamo anche citare altre famose Donne fiorentine che, ognuna nel proprio campo, in virtù delle loro grandi doti e degli alti meriti hanno contribuito a confermare il valore universale della nostra città: L'Astrofisica Margherita Hack, la Medaglia d'oro al Valor Militare Anna Maria Enriques Agnoletti, la Giornalista Oriana Fallaci, la Poetessa Accademica dell'Arcadia a Roma Maria Maddalena Morelli (Corilla Olimpica) e tante altre che si sono succedute nell'arco dei secoli.
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