8 Marzo, festa della donna
Per le donne, in realtà, più che una festa si tratta di un giorno di riflessione e di presa di coscienza, ricordando a tutti le conquiste sociali, economiche e politiche da esse ottenute nel corso di due secoli. Il vero significato della festa è quindi la perseveranza nel cercare ulteriori spazi di libertà, consolidando con costanza e risolutezza i risultati ottenuti fino ad ora senza cessare di lottare contro le vessazioni e le umiliazioni che la donna ha purtroppo sopportato nel tempo e che ancora oggi è costretta a sopportare.
Le origini della Festa della donna, risalgono al 1908, quando le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, decisero di scioperare contro le condizioni di lavoro, terribili ed inumane, inflitte loro. La proprietà chiese alle operaie di riprendere immediatamente il lavoro senza tuttavia formulare nessuna controproposta. Le donne non cedettero e manifestarono la volontà di estendere la protesta fuori dalla fabbrica. Il proprietario, nella persona di Mr. Johnson, dette allora incarico di chiudere tutte le porte per impedire alle operaie di uscire. Mentre le maestranze si trovavano all'interno, scoppiò un violento incendio, era l'8 di Marzo del 1908, 129 operaie morirono arse vive. A perenne ricordo di quella tragedia, Rosa Luxemburg attivista socialista, schierata a fianco delle classi operaie nelle lotte contro l'ingiustizia sociale, propose questa data come giornata di lotta internazionale della donna. Approfittando di questa particolare festa, vogliamo ricordare con una breve biografia l'importanza di due donne Fiorentine del passato. Ognuna, per proprie vicende, esprime l'esempio delle più alte qualità femminili . Esse sono e saranno sempre presenti, insieme a tante altre, nella memoria collettiva della nostra città.
Beatrice
Portinari,
nasce
a Firenze nell'anno 1266 ed ha avuto il merito di contribuire
alla
nascita della letteratura Italiana
poiché, per la
sua bellezza e purezza, ha suscitato in
Dante
una passione talmente forte che porterà il Poeta a comporre per lei
un'opera eccelsa quale
"La
vita nova"
nel
solco del Dolce Stil Novo:
Tanto
gentile e tanto
onesta
pare
la
donna mia, quand'ella altrui saluta
ch'ogne
lingua devèn, tremando, muta,
e
li occhi
no
l'ardiscon di guardare”
Beatrice
sarà fonte di inspirazione per altre opere del
Sommo
Poeta
e magnificamente
glorificata nella immortale
"Commedia".
Anna Maria Luisa de' Medici, nasce a Firenze l' 11 Agosto 1667. Figlia di Cosimo III°, sposa in Germania Giovanni Carlo Guglielmo I°, Principe Elettore del Palatinato. Dal matrimonio non nasceranno figli. Alla morte del marito, Anna Maria Luisa, ultima erede della dinastia Medicea, torna nella sua amata Firenze dove muore nel 1743. Prima della sua morte, il 31 di Ottobre 1737, stipula un patto con l'allora casa regnante Lorena. Il patto stabilisce che tutta l'immensa collezione d'arte, accumulata nei secoli dalla famiglia , debba rimanere a Firenze a beneficio dei cittadini e venga esposta nei luoghi dove essa si trova affinché possa essere ammirata da tutti i visitatori della città "per attirare la curiosità dei forestieri”. Il comune di Firenze esprimendo la gratitudine dei Fiorentini nei confronti della loro benefattrice Elettrice Palatina, festeggia la ricorrenza ogni anno il 18 Febbraio, giorno della sua morte, concedendo l'ingresso gratuito in tutti i musei comunali della città.
Il 16 Marzo 1946, nei locali della "Conchiglia" in Piazza Duomo a Firenze, allora luogo conosciuto e rinomato come sala da ballo e intrattenimento, si svolse il Concorso di Bellezza "Il più bel sorriso e il più bel viso di Firenze", per scegliere la rappresentante Toscana per la finale di Stresa della prima Miss Italia del dopoguerra. La competizione fiorentina fu vinta dalla ventenne Rossana Martini di Empoli, apprezzata per la sua limpida bellezza ma anche per la talentuosa personalità mostrata ai componenti della giuria fiorentina. Ebbene, con siffatte prerogative, Rossana vinse la finale di Stresa, superando nientemeno che la bellissima Silvana Pampanini, divenuta in seguito attrice popolarissima per la sua partecipazione a numerosi film con attori importanti quali Totò, Walter Chiari, De Sica, Alberto Sordi e tanti altri. Rossana Martini, nell'immediato, recitò in alcuni film, accanto ad attori del calibro del grande Rossano Brazzi, ma presto abbandonò ogni ambizione di attrice e si sposò con l'attore e produttore Nino Crisman. Negli anni successivi altre splendide ragazze Toscane furono incoronate “Reginette di Bellezza”. Ricordiamo Margareta Veroni di Carrara, diciannove anni, eletta Miss Italia 1973 a Vibo Valentia. Cinzia Lenzi, di Quarrata, sedici anni, eletta Miss Italia 1980 a Gallio. Denny Mendez, diciotto anni, di Montecatini Terme, eletta Miss Italia 1996 a Salsomaggiore Terme. E per finire, la bellissima Rachele Risaliti, di Prato, ventuno anni, eletta nel recente concorso di Miss Italia 2016 a Jesolo. I Concorsi di Bellezza non sono una tradizione dell'era moderna ma affondano le radici in epoche molto lontane. La civiltà Greca apprezzava e dava valore alla bellezza, sopratutto quella fisica. Nelle città venivano organizzate competizioni che prevedevano l'esibizione dei corpi più belli, sia femminili che maschili, accompagnata anche da recitazioni e prove musicali. Si hanno notizie di concorsi anche in epoca Romana, nel periodo Augusteo. Al tempo dell'Impero Bizantino, quando gli Imperatori esprimevano il desiderio di sposarsi, si faceva una grande selezione di giovani fanciulle, le quali avevano l'obbligo di essere non solo belle d'aspetto ma anche evolute culturalmente e di alta moralità.
Due sono le feste con le rispettive fiere che si svolgono a Firenze nel mese di Marzo: la festa di San Giuseppe e la Festa dell'Annunziata. Si tratta naturalmente di due feste religiose che hanno origini diverse. La loro importanza rientra nel solco delle tradizioni fiorentine alle quali il popolo partecipa per devozione e per diletto.
La festa di San Giuseppe
La Festa di San Giuseppe si celebra il 19 Marzo ed ha origini molto antiche che risalgono alle tradizioni pagane quando, nell'imminente arrivo della Primavera, si svolgevano i Baccanali e i riti Dionisiaci, volti alla propiziazione della fertilità. La prima celebrazione Cristiana fu promossa nel 1030 dai Benedettini, poi dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399. La festa fu poi ufficializzata nel 1621 da Papa Gregorio VI° che la rese obbligatoria. A Firenze ebbe ulteriore importanza nel 1720, quando Cosimo III° dei Medici, volle considerare San Giuseppe come protettore della propria famiglia e di tutti i suoi discendenti. Ampi festeggiamenti, civili e religiosi, si svolgevano ogni 19 Marzo in onore del Santo. Solenni parate di personaggi importanti e lunghi cortei di carrozze addobbate per le feste di gala, sfilavano per le vie della città. La sera una grande Processione concludeva il suo tragitto all'interno della Chiesa di San Giuseppe dove veniva officiata la Messa solenne, alla presenza delle più alte autorità. Il popolo, dopo essere intervenuto alla funzione religiosa, si spostava poi nella vicina Piazza Santa Croce dove si teneva la tradizionale fiera.
La fiera
La fiera, ritenuta punto d'incontro e di svago, era molto partecipata dal popolo. Era anche un'occasione per fare scorta di deliziosi prodotti dolciari come i “brigidini” o acquistare oggetti artigianali di uso comune, necessari per la vita di tutti i giorni. Fu proprio durante una fiera che alcuni venditori di dolciumi ripresero un' antica usanza offrendo sui loro banchi le dolci frittelle di riso . Da quel momento in poi, nel giorno di San Giuseppe, sulle tavole fiorentine, al termine del pranzo, non è più mancata la squisita "frittella". L'Accademia della Crusca descrive la "frittella" fiorentina come: "vivanda fatta di una fetta di mela, di una foglia di borrana, di un poco di riso e di zibibbo, intrisi con pasta quasi liquida e fritti nella padella con olio e strutto". I fiorentini da sempre adorano le frittelle e i più ingordi non mancano di fare assaggiare questo delizioso dolce anche ai loro vestiti! Si chiama infatti "frittella" una macchia di unto ben visibile sopra la stoffa del proprio abito. Ancora oggi, il 19 Marzo di ogni anno, in Piazza Santa Croce i cittadini non mancano di frequentare la fiera che mantiene quasi del tutto le caratteristiche del passato.
La festa dell'Annunziata
La Festa dell'Annunziata, si celebra il 25 Marzo , data che coincide con il Capodanno fiorentino di antica memoria. Infatti, prima del 1528, istituzione del Calendario Gregoriano, l'inizio dell'anno si festeggiava a Firenze il 25 Marzo in concomitanza con la festa Mariana. Le origini della Festa sono Cristiane e risalgono al 1252, quando due dei sette membri fondatori dell' ordine dei Servi di Maria, ritiratisi in preghiera a Montesenario, scendono in città per costruire una cappella dedicata alla Madonna, nella zona di Cafaggio, l'attuale Piazza SS.Annunziata. Si tratta di Bonfiglio dei Monaldi e Alessio dei Falconieri, i quali danno incarico ad un pittore, assai noto all'epoca, certo Bartolomeo da Siena, di dipingere un affresco raffigurante la scena dell'Annunciazione da porre all'interno della Cappella. Il pittore inizia il lavoro dipingendo l'Angelo Annunciante ma quando si appresta a tratteggiare il volto della Madonna, avverte che il pennello non segue la volontà della sua mano e, dopo vari sterili tentativi, viene improvvisamente colto da sonno profondo. Al suo risveglio, con grande stupore, l'artista si trova di fronte ad un bellissimo celestiale volto della Madonna, che, parole di Michelangelo: "mano umana non avrebbe mai potuto dipingere". Bartolomeo dopo un attimo di stordimento e turbamento, esce sulla piazza gridando al miracolo! La voce si propaga in città, giungendo in tutti i sobborghi, fuori e dentro le mura. Da quel momento in poi inizieranno i grandi pellegrinaggi con migliaia di pellegrini che, mossi da profonda devozione, si recheranno alla Cappella del Miracolo che sarà nei secoli ampliata fino ad essere quella che oggi vediamo, l'attuale bellissima Basilica della SS. Annunziata. Oggi l'affresco, conservato sull'altare dell'Annunciazione, è venerato da tutti i fedeli ed è anche oggetto di omaggi floreali da parte di tanti novelli sposi che invocano la Vergine per proteggere il loro matrimonio.
La fiera
Da sempre la fiera dell' Annunziata si tiene sull'omonima piazza, dove in passato, sotto il loggiato della Chiesa, folle di fedeli acquistavano fiori candele e piccoli oggetti sacri per dedicarli alla Vergine miracolosa. Con il tempo la fiera, molto apprezzata dai fiorentini, si è ingrandita, tanto da trasformarsi in mercato, occupando l'intera piazza. I banchi mettono in vendita prodotti di vario tipo: dolciumi, oggetti artigianali, tessuti, ricami ed altre curiosità che hanno sempre attratto e continuano ad attrarre un gran numero di persone.
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