Palazzo costruito per conto di Simone da Firenzuola, da Bartolommeo Ammannati dal 1565 al 1577. La facciata mostra dettagli architettonici scolpiti che conciliano gli elementi più classici all'estro fantasioso tipicamente manierista.
Fu ereditato dai Giugni, marchesi di Camporsevoli, nel 1640. Il senatore Niccolò Giugni, maritato a Cassandra Bandini, ebbe in dono da uno zio di sua moglie, il cardinale Ottavio Bandini, una splendida collezione di statue antiche, che andarono ad abbellire il pregevole cortile dell'Ammannati. Nel 1830 fu venduto ai Della Porta, che nel 1871 commissionarono un restauro all'architetto Emilio De Fabris, colui che aveva da poco vinto il concorso per la realizzazione della nuova facciata di Santa Maria del Fiore. Pervenne infine ai Fraschetti, che lo posseggono tutt'oggi.
Il palazzo ha un bel cortile, porticato su quattro lati con archi a tutto sesto poggianti su colonne con capitelli dorici; la particolarità degli ambienti interni che riempiono gli angoli del cortile, disegnando un sorta di croce greca, è risolta con pilastri angolari parzialmente incassati nella parete. Al primo piano vi si affacciano le finestre e due loggette prospicienti (sui lati est e ovest) con colonne ioniche; l'insieme è reso più aggraziato dalle lesene in pietra serena che corrono verticalmente fino al secondo piano.
Da qui si accede al giardino, dove si trova una grotta-ninfeo seicentesca abbellita da ciottoli. Dello stesso periodo è la fontana addossata al muro di cinta con un gigante che soccombe sotto una pioggia di massi, opera di Lorenzo Murini.
Indirizzo: Palazzo Giugni Via degli Alfani, 48, Firenze 50121
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