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Beppe Severgnini protagonista di un evento speciale al Teatrodante

Beppe Severgnini protagonista di un evento speciale al Teatrodante

Martedì 04 Febbraio 2025 Ore 14:54

Sarà Beppe Severgnini, insieme al D&B White Socks Quintet, il protagonista di “Cinque parole per addolcire il tempo”, un dialogo in musica che prende ispirazione dal suo ultimo libro “Socrate, Agata e il futuro” (Rizzoli, 2025). L’appuntamento è inserito nella rassegna letteraria CaRa, Campi Racconta e vuol essere un momento di condivisione e ringraziamento, insieme al Comune di Campi Bisenzio, nei confronti del Corriere della Sera, Corriere Fiorentino e TG La7 per la vicinanza e il grande supporto offerto durante l’alluvione. Venerdì 7 febbraio alle ore 21, sul palco del Teatrodante Carlo Monni, in un incontro che unisce riflessioni sulla contemporaneità, storie di vita e melodie indimenticabili. Il D&B White Socks Quintet, che accompagnerà Severgnini nella serata, è composto da Alessio Falcini (sax/clarinetto), Massimo Barsotti (pianoforte), Iacopo Gori (tuba), Claudio Poli (batteria) e Romina Barsotti (voce), per un ensemble capace di regalare al pubblico un’esperienza musicale emozionante e raffinata. “Socrate, Agata e il futuro”, il libro al centro della serata, è un viaggio intellettuale e ironico che racconta il nostro presente con la consueta brillantezza di Severgnini. Attraverso le “cinque parole” del titolo – Socrate, Agata, futuro, musica e vita – l’autore esplora temi universali come la saggezza, il cambiamento e la bellezza della quotidianità. L’iniziativa a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti in collaborazione con Corriere della Sera. Le attività del Teatrodante Carlo Monni sono sotto la direzione della Fondazione Accademia dei Perseveranti, diretta da Sandra Gesualdi con la collaborazione di Piero Pelù, nuovo consulente artistico del teatro e sono sostenute da Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio con il contributo di Fondazione CR Firenze, e da Corriere della Sera, Corriere Fiorentino, TG La7, Chiantibanca e Unicoop Firenze (ingresso gratuito con prenotazione consigliata, 0558940864, Whatsapp 3463038170 biglietteria@teatrodante.it).

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La vita umana, insegna l’induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare sé stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l’ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. Molti, oggi, non lo ammettono. Nonostante l’età, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. Inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. Non sanno rallentare, ascoltare, restituire. Con l’aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di Socrate), Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. «Le cose per cui verremo ricordati – scrive – non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. Sono la generosità, la lealtà, la fantasia, l’ironia. La capacità di farsi le domande giuste.» Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l’imperativo. L’autore invita a «indossare con eleganza la propria età». Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.

Fonte: Nove da Firenze [https://www.nove.firenze.it/nove-beppe-severgnini-protagonista-di-un-evento-speciale-al-teatrodante.htm]

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