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Il debutto di Gemma New sul podio dell'ORT

Il debutto di Gemma New sul podio dell'ORT

Mercoledì 15 Marzo 2023 Ore 14:33

Arrivano entrambi dagli Stati Uniti i protagonisti di questa nuova produzione, ma nessuno dei due ha origini americane. È di Bari, infatti, Alessio Bax, classe 1977, che nel Conservatorio della sua città si è diplomato a 14 anni. Una manciata di anni dopo già si trovava a Dallas per studiare con un concertista e didatta di primo piano come Joaquín Achúcarro. Dopodiché tutto è corso molto in fretta: in men che non si dica ha conquistato il primo premio in due competizioni internazionali di rilievo, a Leeds e Hamamatsu. Da allora la sua carriera internazionale è decollata, diretto dai più grandi del podio; ha all'attivo ben 17 album, l'ultimo Italian Inspirations è uscito nel 2020 (Signum Classics). Vive a New York City con la moglie pianista Lucille Chung e la loro figlia, Mila. Torna ben volentieri in Italia e soprattutto in Toscana, impegnato come direttore artistico del festival Incontri in Terra di Siena nella Val d'Orcia. È un artista Steinway e insegnante dal 2019 al New England Conservatory di Boston. Sul palcoscenico insieme all'ORT (al suo debutto nel cartellone concertistico dopo l'esperienza estiva lo scorso luglio) Bax interpreta, nella seconda parte del programma dopo l'intervallo, il temibile Concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Brahms, lavoro dalla scrittura densa, intricata, che richiede dita di granito e mente lucidissima nell'esecuzione, una delle opere più ampie e imponenti del compositore.

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Sul podio sta l'altra statunitense d'adozione, la neozelandese Gemma New, direttrice d'orchestra interessata a espandere i confini abituali della fruizione di musica classica. Infatti, in qualità di direttore musicale della Hamilton Philharmonic Orchestra in Canada, lavora per programmare concerti in un'atmosfera che risulti amichevole al pubblico, combinando gioielli del repertorio classico e contemporaneo alla musica indie elettronica e a installazioni visuali. Aveva 12 anni e suonava il violino nella giovanile di Wellington quando sentì un suono così perfetto e travolgente, e capì cosa avrebbe voluto fare nella vita: era il suono di The Great Gate of Kiev di Mussorgskij. A 22 anni parte per studiare negli Stati Uniti a Baltimora: «Ricordo di aver pensato ... me ne andrò e tornerò un giorno, e dirigerò la New Zealand Symphony Orchestra». E così è stato. Premiata nel 2021 con il prestigioso Sir Georg Solti Conducting Award, è anche direttore principale della New Zealand Symphony Orchestra e direttore ospite principale della Dallas Symphony Orchestra. Con l'ORT esegue l'entusiasmante Ouverture che Beethoven scrisse per una messinscena del dramma Egmont di Johann Wolfgang von Goethe tenutasi a Vienna nel 1810 e la Sinfonia n.4 di Mendelssohn, chiamata Italiana poiché trasferisce in note le impressioni che il compositore tedesco riportò durante il suo Grand Tour nel Belpaese compiuto a vent'anni. Pagine che, come in un film, raccontano un meraviglioso viaggio attraverso una colonna sonora evocativa e magica.

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