Scaduto
Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere
Prorogato fino al 30 giugno 2020 al Museo di Palazzo Vecchio il percorso museale che ripercorre sala dopo sala la vita della Reggia medicea, un progetto speciale che intreccia linguaggi diversi per evidenziare lo strettissimo legame che Cosimo I de’ Medici ebbe con Palazzo Vecchio, il “suo” palazzo ducale. Nel percorso saranno visibili 8 totem che raccontano la storia e la vita quotidiana di Cosimo I nel Palazzo.
Nella sala delle Udienze saranno presentati tre importanti simboli del potere di Cosimo: il Collare del Toson d’oro, lo Scettro e la Corona granducale, tre preziosi manufatti che vengono straordinariamente proposti al grande pubblico grazie all’eccellenza dell’artigianato artistico fiorentino. Il maestro orafo Paolo Penko, dopo un accurato lavoro sulle fonti scritte e iconografiche, ha realizzato tre opere che non hanno eguali: non si tratta di riproduzioni (non esistono originali analoghi), ma di vere creazioni artigianali eseguite sulla base di una ricerca filologica complessa e grazie a un’altissima abilità tecnica. Tutti e tre gli oggetti vengono presentati su cuscini in velluto di seta, tessuto a mano, adagiati su un centro-tavola in velluto cesellato operato con motivo cinquecentesco, in virtù della collaborazione con la Fondazione Arte della Seta Lisio, altra grande eccellenza fiorentina.
Il Collare del Toson d’oro, conferito a Cosimo da Carlo V nel 1546, è stato realizzato così come rappresentato nel ritratto del Duca della collezione Castello Odescalchi di Bracciano (1551): è composto di 25 acciarini intrecciati, alternati a elementi che simulano le pietre focaie circondate da fiamme; il pendente riproduce il Tosone, correlato alla leggenda del Vello d’oro.
Lo Scettro Granducale è stato eseguito in conformità con il grande dipinto su lavagna di Jacopo Ligozzi (1590 circa), raffigurante proprio l’incoronazione granducale di Cosimo avvenuta a Roma nel marzo 1570, e con i ritratti di Cosimo Granduca, quali i dipinti di Giovan Battista Naldini (Gallerie degli Uffizi, 1585) e di Ludovico Cardi detto il Cigoli (Palazzo Medici Riccardi, 1603).
La Corona Granducale, prezioso esemplare di arte orafa, riproduce invece il disegno presente nella Bolla Papale di Pio V del 24 agosto 1569, custodita presso l’Archivio di Stato di Firenze: ha 19 punte, alternate in argento e oro con pietre ed elementi decorativi; al centro fiorisce il Giglio fiorentino, smaltato in rosso con lumeggiature dorate. Sotto si trovano un astragalo con perline e un fregio di dentelli con perle e ovuli smaltati, mentre nella fascia centrale è riportata la seguente scritta, cesellata e incisa a bulino: Pius V. Pont. Max. ob eximiam dilectionem ac catholicae religionis zelum praecipuumque iustitiae studim donavit (Pio V Sommo Pontefice donò per l’eccezionale devozione e per lo zelo nei confronti della religione cattolica e per il particolarissimo amore della giustizia). Al centro della fascia spicca un cammeo in calcedonio sardonice, sul quale è intagliata la personificazione del fiume Arno. Inferiormente vi è una modanatura con smeraldi e ioliti in castoni, distanziati da perle.
Un artigianato artistico che questa iniziativa ha inteso valorizzare in tutta la sua sapienza e in assoluta continuità con le eccellenze artigiane che circondavano Cosimo I a metà Cinquecento, quando pittori, scultori, intagliatori, stuccatori, orafi, tessitori lavoravano all’unisono concorrendo, ciascuno con il proprio linguaggio, a celebrare la sua figura grazie alla meraviglia che l’arte può generare.
Palazzo Vecchio
Indirizzo: Piazza della Signoria, Firenze 50122
Telefono: 055 2768325
Sito web: http://museicivicifiorentini.comune.fi.it/palazzovecchio
Sito web: http://bigliettimusei.comune.fi.it
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