• Seguici su
  • Registrati | Login

    Registrati per conoscere in esclusiva i migliori eventi in città, salvarli tra i preferiti, condividerli con gli amici e giocare, ogni mercoledì, per vincere biglietti per concerti e teatri. Fallo subito!

La crociera sulle acque dell'Arno

La crociera sulle acque dell'Arno

Il 15 Settembre 1932 si tenne a Firenze la cerimonia di inaugurazione per il varo della motonave da crociera chiamata “Fiorenza” posta nelle acque dell'Arno, all'altezza del giardino Demidoff, sul lungarno Serristori.

La storia della motonave inizia negli anni trenta quando un ex colonnello dell'esercito, Amedeo Sacerdote, dotato di spirito imprenditoriale, pensò che un battello per la navigazione dell'Arno avrebbe potuto suscitare curiosità, interesse divertimento e svago per fiorentini e forestieri.

Una sollecita indagine commerciale intrapresa dal colonnello, confermò la validità del progetto e l'imbarcazione fu ordinata nel 1932 alla famiglia Picchiotti del famoso Cantiere Navale di Limite sull'Arno che, nello stesso anno, portò a termine la costruzione.

Lo scafo, ottenuto da legname scelto di alta qualità, fu trasportato a sezioni a Firenze e rimontato sul fiume, completandolo con elementi di arredo di grande raffinatezza.

L'imbarcazione misurava circa 18 metri di lunghezza per 6 di altezza e pesava 110 tonnellate.

La chiglia era piatta con poco pescaggio per consentire la navigazione nei molti tratti dell'Arno con scarsa profondità

A prua, dal ponte di coperta, si alzava un cassero sul quale i viaggiatori, seduti a eleganti tavoli, godevano di un servizio di caffè o ristorante mentre ammiravano le bellezze che apparivano lungo il percorso, mentre a poppa, una piattaforma sopraelevata ospitava un'orchestra che suonava ininterrottamente melodiose canzoni dell'epoca.

La nave al suo interno disponeva di una sala da ballo, di cabine e di separé per ospiti desiderosi di compiere un viaggio romantico nascosti a occhi indiscreti.

La crociera partiva da un imbarcadero posto sulla riva sinistra del fiume presso il Ponte alle Grazie, passava sotto al Ponte Vecchio poi a quello di Santa Trinità e a quello alla Carraia dove terminava la sua corsa poco prima della pescaia di Santa Rosa, per poi ancorarsi a una golena davanti al Palazzo Corsini.

Il costo del biglietto per una escursione era di Lire 3, cifra abbastanza importante all'epoca per un viaggio di poco più di un chilometro e mezzo, prezzo abbordabile soltanto dalla popolazione dei ceti più abbienti.

Il Giovedì del 15 Settembre 1932 alle ore 18, dopo una festosa cerimonia inaugurale, la nave iniziò il suo primo viaggio con al suo interno il massimo consentito di persone, circa 200 viaggiatori.

Fu un successo clamoroso, per giorni e giorni la nave compì i suoi tragitti con il tutto esaurito e molti fiorentini scoprirono un modo nuovo per vivere la città in maniera curiosa vista da una angolazione fino allora sconosciuta.

Ma con il tempo, il tratto troppo limitato e ripetitivo, il problema delle zanzare che infestavano il fiume, la secca che a volte non permetteva la partenza o che obbligava la nave a sbuffare nuvole di fumo nero sollevando grandi quantità di fango, tanto che i fiorentini soprannomirarono l'imbarcazione “Raspamota”, fece diminuire l'afflusso dei viaggiatori.

La crociera non destò grande interesse neanche per i turisti che preferirono sempre percorrere i lungarni in carrozza piuttosto che subire il disagio dei tempi e delle problematiche di imbarco e sbarco Il proprietario fu, quindi, costretto a cessare l'attività e ridurre “Fiorenza” a caffè/ristorante galleggiante, ormeggiato a un' imbarcadero fisso sulla riva sinistra nei pressi del Lungarno Soderini.

Anche questa nuova attività, però si rivelò perdente e l'ex colonnello Amedeo Sacerdote fece smontare la nave pezzo per pezzo per trasferirla, cercando maggiore fortuna, a Torino.

A Torino la “Fiorenza” fu rimontata sul Po nel cantiere dei Bagni Lido di Savoia e varata nel 1935 con il nuovo nome di “Vittoria”.

All'inizio l'attività, che ricalcava esattamente quella fiorentina, ebbe successo ma, dopo tre anni di navigazione dai Murazzi a Moncalieri, le presenze dei passeggeri diminuirono sensibilmente e costrinsero ancora una volta il proprietario a rinunciare alle escursioni e trasformare “Vittoria” in un ristorante galleggiante ancorato a una delle tante golene presenti sul Po.

Gli incassi, che all'inizio riuscivano a superare i costi di esercizio, iniziarono a calare tanto che l'ex colonnello Sacerdote ormai rassegnato, decise di cessare del tutto l'attività, smontare la nave, vendere i motori e lasciare lo scafo abbandonato nelle acque del Po.

Qualche tempo dopo una piena del fiume travolse quello che era rimasto della storica motonave, mettendo la parola fine a una attività iniziata forse con troppo entusiasmo ma con poca lungimiranza imprenditoriale.

Testo di Silvano Caciolli

Cose da fare a Firenze