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Il Pipistrello: si annunciano tante sorprese al teatro dell’Opera

Il Pipistrello: si annunciano tante sorprese al teatro dell’Opera

Sabato 15 Gennaio 2022 Ore 16:44

FIRENZE- E’ viennese Alexander Pereira, dal 2012 al 2014 direttore artistico del Festival di Salisburgo. Ed è a Vienna che Zubin Mehta seguì i corsi del maestro Hans Swarowsky, frequentati anche da Claudio Abbado e Daniel Barenboim, studiando pianoforte e contrabbasso, strumento che cominciò a suonare nella Wiener Kammerorchester, sino al suo debutto come direttore nel 1958.

Questa coppia di cittadini viennesi poteva non proporre al pubblico fiorentino un classico della capitale asburgica come Die Fledermaus (Il pipistrello), operetta più celebre di Johann Strauss jr.? Che infatti va in scena il 16/18/20/21 gennaio (20:00) e il 23 alle 15:30, nel nuovo allestimento in coproduzione con Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco.

“Avevo in mente di programmarla per il 31 dicembre, come vuole la tradizione di Vienna, ma poi gli impegni del nuovo auditorium ci hanno impedito di centrare la data -ha spiegato il sovrintendente Pereira ieri sera, scambiando due battute con la stampa durante la prova generale del Pipistrello- Rispettiamo però la tradizione viennese di inserire all’interno dello spettacolo alcuni galà a sorpresa”.

Domani sera infatti il maestro Rudolf Buchbinder, sarà presente in un cameo sul palcoscenico del Maggio durante la prima recita, eseguendo una parafrasi, com'era abitudine di Johann Strauss, rielaborando i motivi e le più belle melodie per le sale da concerto.

E tutte le sere salirà sul palcoscenico la Compagnia Nuovo BallettO di ToscanA. L’operetta poi si caratterizzava per inserti comici a sorpresa, tradizione che il regista Josef Ernst Köpplinger intende onorare, come quando farà intonare ad Alfred (Alex Tsilogiannis) il maestro di canto amante di Rosalinde, il “Vincerò” pucciniano costringendo Zubin Mehta all’attacco che lo ha reso celebre alle Terme di Caracalla dirigendo i tre tenori.

“L’opera si ambienta in una piccola cittadina austriaca che occhieggia con invidia ai lussi della capitale -spiega Josef Ernst Köpplinger- ma ho spostato l’epoca dall’originaria metà dell’800 all’Austria di cento anni fa, reduce dalla sconfitta della grande guerra e dalla fine dell’impero. La storia è tuttavia una commedia umana senza tempo: tutti mentono, per dare vita a uno spettacolo divertente per il pubblico, ma che ha risvolti drammatici per i protagonisti”.

L’operetta fu commissionata dopo un memorabile crollo della Borsa a Vienna (1873), che aveva diffuso nella capitale asburgica sentimenti di pessimismo e di disperazione. Strauss fu affascinato dal Doktor Fledermaus, questo il titolo originariamente pensato per il libretto di Richard Genée, e si mise al lavoro per riportare il pubblico all'ottimismo e nei teatri. E i viennesi risposero con favore alla prima, aprendo la strada del successo internazionale all’opera. L’ambientazione borghese è sottolineata dal periodo natalizio in cui i fatti hanno luogo e la vicenda si compie proprio allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre.

Da segnalare le scene in stile espressionista di Rainer Sinell e i bei costumi anni ’20 di Alfred Mayerhofer, per uno spettacolo che saprà sicuramente coinvolgere il pubblico fiorentino.

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