Gregory Warden racconta la scoperta della stele di Poggio Colla

Un filo sottile unisce i territori di Prato e il Mugello, la mostra “L’ombra degli Etruschi” e il mistero della stele di Poggio Colla rinvenuta a fine marzo. In questo momento gli occhi della comunità archeologica internazionale sono tutti puntati sull’ultimo ritrovamento di un’imponente stele etrusca in pietra arenaria ricca di iscrizioni nel santuario di Poggio Colla, a Vicchio del Mugello. Autore della scoperta è l’archeologo Gregory Warden che, cogliendo l’occasione della mostra “L’ombra degli Etruschi” in corso fino al 31 agosto, interverrà mercoledì 6 luglio, dalle 18 alle 20, per una conversazione nel cortile del Pretorio.

Il professor Gregory Warden, docente di archeologia al Franklin College Switzerland, illustrerà con una serie di immagini il ritrovamento della stele di Poggio Colla, che potrebbe aiutare a ricostruire il linguaggio dell'antico popolo etrusco, gettando una nuova luce anche sul ruolo del Mugello intorno al quale ruota la produzione delle "pietre fiesolane" esposte all’interno dell’esposizione pratese. 

Stele e cippi in mostra provengono infatti da un’ampia porzione di territorio fra pianura e collina dal Mugello alla Val di Sieve, dall’area fiorentina e fiesolana fino a quella pratese e pistoiese.

Durante la conversazione dell'archeologo, i visitatori potranno sorseggiare un calice di buon vino grazie alla degustazione offerta da Atipico e dal Consorzio "Strada dei Vini di Carmignano". L’ingresso all’iniziativa è libero, possibilità di visitare la mostra "L'ombra degli Etruschi" secondo tariffario.