Universo ritrovato

Si è laureato in Architettura nel 1978 presso l’Università degli Studi di Firenze,con una tesi di urbanistica sui segni delle città, relatore Edoardo Detti, controrelatore Eugenio Miccini. Nello stesso anno dà vita con Kiki Franceschi alla “Operazione Lavoisier", 49 libri d’artista su artisti amici che costituiscono una sorta di storia dell'arte su artisti contemporanei delle più svariate tendenze;dal 1993 fanno parte della raccolta di libri d'artista della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze [Gabinetto Stampe]. Nel 1995 ha pubblicato “Segnali da Nessun Luogo”, libro indagine sui sentieri dell'arte contemporanea con Kiki Franceschi e sul ruolo dell'artista nella società. Nel 1997 ha inaugurato il monumento "La Freccia del Tempo" a Bientina. Nel maggio del 1997 esce il primo dei quattro numeri del foglio “PER UN ANNO”e fonda il gruppo artistico A. xT. E. V. come laboratorio artistico e creativo e sotto questo acronimo sono firmati 12 monumenti eretti in Toscana, opere pubbliche frutto della collaborazione con Etruria Investimenti s.p.a. Ha fatto oltre trenta personali, tra cui una nel 1993 al Museo di Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, e numerose mostre collettive di carattere internazionale. Ha collaborato con Puccio Duni direttore del centro di International Design in progetti di architettura degli interni, realizzando numerose installazioni e opere in vetroresina, Ha fatto parte del movimento INI, vicino alle esperienze del lettrismo francese dal 1981 al 1990. Ha collaborato con il gallerista e incisore Giuliano Allegri con mostre personali e opere pubbliche, tra le quali il monumento Foglia di vite a Broni, Pavia.

Questa mostra porta il titolo di Universo ritrovato.

Il pittore sembra incidere con il colore immagini inedite che svettano nello spazio colorato, alludendo ad un mondo magico, paesaggi interiori, allusione a sentimenti, icone liberissime in equilibrio rigoroso. Immagini che riportano, nel rigore dei segni e dei tracciati, ai grandi prati che l'artista costruiva oltre 40 anni addietro e ai puri segni astratti che campivano grandi opere monocrome. In questo senso va letto il titolo della mostra.

p.info

galleria immaginaria

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