Toscana Classica: "Night of the American stars"

Una serata tutta dedicata alle colonne sonore che ci hanno fatto sognare ad occhi aperti di fronte alle più belle pellicole e agli spettacoli teatrali internazionali più emozionanti. 

Apre la serata un doveroso tributo al Maestro Ennio Morricone, la cui consacrazione a indiscusso protagonista della grande musica da film a livello internazionale ha trovato ulteriore conferma nell'attribuzione dell'Oscar per la colonna sonora dell'ultimo film di Quentin Tarantino "The Hateful Eight". Di lui saranno proposte alcune delle composizioni che hanno contribuito a rendere immortali pellicole come "Per un pugno di dollari", "Per qualche dollaro in più", "C'era una volta il West", "Giù la testa", "C'era una volta in America".

Si fa dunque un salto in tutt'altro genere con il tema di My Fair Lady "I could have danced all night" di Loewe del 1956, mirabilmente interpretato da Julie Andrews nello show di Broadway.  

Si arriva quindi in Italia con Tornatore e il suo "Nuovo cinema Paradiso", poetica rappresentazione del valore universale del cinema nella vita di ognuno di noi, magistralmente sottolineata ancora una volta dalle note di Morricone. 

Immancabile Summertime di Gershwin, celeberrima ninna nanna originariamente composta per l'opera Porgy and Bess e poi diventata uno degli standard jazz più famosi, come testimoniano le migliaia di cover realizzate da gruppi e solisti in tutto il mondo, comprese Janis Joplin e Annie Lennox. 

Il Padrino di Nino Rota porterà poi il pubblico nelle atmosfere fumose e tetre della malavita italoamericana, riportando davanti agli occhi lo sguardo magnetico del grande Marlon Brando, mentre saranno l'acqua, la libertà e la poesia di nuovo protagoniste con Morricone e "Il pianista sull'oceano" - memorabile film con Tim Roth tratto dal libro di Alessandro Baricco - e con "Gabriel's oboe", tema di Mission con Jeremy Irons e Robert De Niro. 

Il cinema da un altro punto di vista è quello che viene proposto con "Polvere di stelle". Non colonna sonora, in questo caso, ma la più nota composizione - del 1927 - di Hoagy Carmichael, musicista ed attore hollywoodiano famoso soprattutto nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale.

Tutta americana anche l'ultima parte della serata, anzi, tutta newyorkese. 

C'è infatti tutta la città che non dorme mai sia in "Moon river", che ci ricordiamo tutti cantata da una Audrey Hepburn con asciugamento in testa e chitarra in mano in bilico su un davanzale di Manhattan in Colazione da Tiffany,  che in "New York, New York" della grandissima Liza Minnelli.

A chiudere, "Maria" e "Tonight" di Bernstein, tratte da  "West side story", che ci riportano in una New York che non c'è più, cornice di una reinterpretazione tutta americana del dramma Shakespeariano di Romeo e Giulietta.