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Giorno della Memoria 2020: le iniziative in Toscana

Giorno della Memoria 2020: le iniziative in Toscana

Domenica 19 Gennaio 2020 Ore 09:58

Lunedì 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, istituito con la legge del 20 luglio 2000 dal Parlamento Italiano che ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio giornata di commemorazione delle vittime dell'Olocausto durante la Seconda guerra mondiale. Ogni anno una giornata dedicata alla data del 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore umano del genocidio nazista. Furono milioni gli uomini, le donne ed i bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e deportati nei lager da dove, in pochi riuscirono a tornare. Con le loro testimonianze hanno raccontato quell’agghiacciante pagina della nostra storia che non deve e non può essere dimenticata. Ecco perché I’Onu scelse questa data per commemorare le vittime del nazismo, dell'Olocausto e per onorare coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati.

Lunedì prossimo 20 gennaio il Presidente del Consiglio comunale Milani aprirà l’incontro organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Firenze nel quadro delle iniziative per il Giorno della Memoria, dedicato alla presentazione del libro di Emanuele Calò “Gite ad Auschwitz”. L’incontro si terrà nella Sala Firenze Capitale in Palazzo Vecchio e vedrà anche la presenza del Presidente della Comunità ebraica di Firenze David Liscia.

Tra gli altri appuntamenti fiorentini lunedì 20 gennaio Valeria Galimi parlerà di “Razzismo di ieri e razzismi di oggi”, e mercoledì 22 gennaio Micaela Frulli e Luca Bravi terranno un incontro su “Genocidio e diritti umani tra passato e presente” (entrambe le iniziative si svolgeranno alle ore 15 nell’Edificio D4- aula 112, via delle Pandette, 35). Chiuderà il percorso l’incontro con il consigliere per le politiche della Memoria della Regione Toscana Ugo Caffaz martedì 4 febbraio dal titolo “Una riflessione condivisa dopo il giorno della Memoria” (ore 15- Edificio D6 – aula convegni 018, via delle Pandette, 9). Il percorso “A futura memoria” è realizzato grazie all’omonimo Laboratorio permanente dell’Ateneo, rivolto agli studenti sui temi della memoria, dei diritti umani e del contrasto a razzismo e discriminazione e coordinato da Micaela Frulli e Luca Bravi, in collaborazione con Ugo Caffaz.

Empoli come sempre e come sta nel suo DNA antifascista, celebra il ‘Giorno della Memoria 2020’ con una serie di iniziative, patrocinate dal Comune di Empoli, realizzate nell’ambito del progetto ‘Investire in democrazia’, dedicate alle scuole secondarie di primo e secondo grado e a tutta la cittadinanza. «Il programma della giornata della memoria di quest'anno è molto ampio e completo. Tiene conto di tutti gli aspetti della deportazione: di quella ebraica, di quella dei rom Sinti, di quella omosessuale, di quella politica e approfondirà anche il tema della deportazione femminile – ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale di Empoli Alessio Mantellassi, delegato alla cultura della memoria - . Abbiamo voluto pensare eventi che parlassero alle scuole ma anche eventi che fossero rivolti a tutta la cittadinanza in modo da creare una proposta completa e rivolta a tutti. Parleremo di memoria usando il teatro, la musica, i libri, le conferenze. Ci tengo a ringraziare Aned, Spi, Auser, il centro giovani di Avane, gli scout, Giallo Mare Minimal Teatro, la nostra biblioteca comunale e il Centro Busoni che hanno contribuito e collaborato a far sì che il programma sia così vario e ricco di iniziative».

Il Comune e la Prefettura di Pisa, in collaborazione con Questura di Pisa, Provincia di Pisa, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Ufficio scolastico regionale, Comunità Ebraica di Pisa, Cise (Centro interdipartimentale di studi ebraici), Anpi sezione di Pisa, Cineclub Arsenale e Coop Culture organizzano un intenso programma di iniziative che partiranno da lunedì 20 gennaio e si concluderanno giovedì 30 gennaio.

Nell’ambito delle iniziative organizzate per il Giorno della Memoria 2020, si correrà a Livorno la quarta edizione della Run for Mem, “la corsa per la memoria”, organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con la Comunità Ebraica di Livorno ed il Comune di Livorno. Una manifestazione aperta alla cittadinanza all’insegna dello sport, che nasce con l’intento di ricordare i drammatici eventi della Shoah.

“In tanti finora hanno pensato che Amedeo Modigliani fosse un “livornese per sbaglio”, nato qui, ma diventato genio grazie a Parigi. Così come si è sempre poco riflettuto sul fatto che fosse ebreo. In realtà Modigliani era un livornese e un livornese ebreo “quintessenziale”. Diventato quello che è diventato anche grazie alla sua formazione di ebreo nella comunità ebraica livornese e più in generale nella comunità di Livorno, che ha una storia unica e particolare, un passato di città moderna, cosmopolita, crocevia di genti e culture diverse ”. Ed è per questo che, ha spiegato in una conferenza stampa l'assessore alla Cultura Simone Lenzi, per coronare un lavoro partito con la mostra al Museo della Città “Modigliani e l'avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” (in corso fino al 16 febbraio), il Comune di Livorno organizza un convegno internazionale dal titolo emblematico:Modigliani ebreo livornese. Storia familiare e formazione di un genio”. A 100 anni dalla scomparsa di Modigliani, il 22 e 23 gennaio prossimi si riuniranno a Livorno, al Museo provinciale di Storia Naturale (via Roma, 234), studiosi e ricercatori di prestigiose università e istituti di ricerca d'Italia, Francia, Israele ed USA. I nomi sono quelli di Ariel Toaff, Dora Liscia, Marc Restellini, Asher Salah, David Meghnagi, Furio Aharon Biagini, Clémence Boulouque, con contributi del genealogista livornese Matteo Giunti, del collezionista di foto dell'800 livornese Mario di Chiara, della docente del liceo classico Maria Antonietta Monaco che ha ritrovato le pagelle scolastiche di Amedeo Modigliani. Previsto anche un intervento musicale di Giada Liscia Garrison e Roberto Sbolci. Ideato dall'assessore Lenzi insieme a Marc Restellini, il convegno ha la cura scientifica di Paolo Edoardo (Pardo) Fornaciari, docente all'UNI.Salento ma soprattutto grande conoscitore e appassionato di bagitto, il dialetto giudeo-italiano utilizzato dagli Ebrei in Italia e in Toscana in senso lato e in senso stretto dalla comunità di Livorno. “Non solo vogliamo che la città di Livorno si riappacifichi con questa figura straordinaria, cosa non avvenuta nel 1984 per il centenario della nascita – ha aggiunto Lenzi - ma desideriamo rovesciare un paradigma. E' evidente che la scelta di Modigliani di partire per la Ville Lumiere sia stata fondamentale, era la città dove “le cose succedevano”. Però è stato a Livorno, dove è cresciuto in una famiglia ebrea colta e cosmopolita, che ha sviluppato delle conoscenze e competenze che, unite ovviamente al suo personale talento, gli hanno consentito di “sfondare a Parigi”, di diventare il genio Modì”. Estremizzando, come ha detto Pardo Fornaciari, “vogliamo anche riflettere sul fatto che non fu solo Parigi a influenzare Modigliani, chiediamoci al contrario quanto Modigliani, con la sua visione del mondo costruita a Livorno, abbia contribuito alla formazione di altri artisti di Montparnasse (in primis il suo amico Soutine) che, non dimentichiamolo, erano tutti ebrei. Se non fosse andato a Parigi quell'ebreo livornese, gli altri artisti di Montparnasse sarebbero diventati quelli che sono diventati?”.

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