Le senti quelle grida? La voce della tortura

La stagione del Teatro delle Spiagge si apre sabato 28 novembre con Le senti quelle grida? La voce della tortura: una giornata dedicata alla Festa della Toscana, nata per celebrare la data in cui il Granducato di Toscana divenne il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura.

Si parte alle 18 con un incontro di riflessione sulla figura di Paolo Barile, avvocato e costituzionalista. A partire da un suo prezioso scritto, il giovane Paolo Barile riflette da studioso e magistrato sulle torture nazifasciste. Con puntuale freddezza ripercorre la storia della tortura fin dalle sue origini resituendoci un magistrale affresco storico e un pacato ma incisivo ammonimento contro chi sottovaluta il ruolo umano e politico della memoria storica.

Alle 18:40 canti a cura del Coro Musiquorum diretto da Mariagrazia Campus e a seguire, buffet.

Si ricomincia poi alle 19 con una conferenza a cura del prof.re Matteo Mazzoni Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza Toscana, che sviluppa i rapporti tra la Repubblica Sociale Italiana e le leggi che muovevano l’apparato burocratico per un controllo della società e una accanita repressione della guerra partigiana. L’utilizzo sistematico della tortura da parte dei repubblichini, l’agghianciante verità delle tecniche messe in atto contro i corpi delle vittime e la lucida e spietata strategia per ridurre l’uomo a cosa.

Infine, la giornata si concude alle 21:30 con lo spettacolo Storie di Villa Triste, che racconta il processo alla Banda Carità e le storie terribili che si sono svolte nei luoghi della tortura ovvero la villa Triste di Via Bolognese a Firenze durante l’occupazione tedesca. Da qui, dalla voce dei torturati , vediamo dettagli e particolari che messi insieme compongono uno straziante affresco dove è bene evidente il limite estremo dei torturatori e la loro estrema efferetezza nonchè le profonde e insanabili lacerazioni nell’anima delle vittime.

Nell’occasione il foyer del teatro ospiterà la mostra “Negli occhi di chi guarda” sculture e dipinti di Tamara Pieri, artista toscana che porta in questa sua esposizione uno dei protagonisti delle sue creazioni, un emblematico “omino”, segno della debolezza umana, sospeso tra senso di realtà e sentire interiore.