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Evento Chiese e preghiere sulla via dei “malcontenti”. Itinerario di cronaca nera rinascimentale (ITINERARIO LIBERO NON GUIDATO) Vicolo degli Alberighi

Chiese e preghiere sulla via dei “malcontenti”. Itinerario di cronaca nera rinascimentale (ITINERARIO LIBERO NON GUIDATO)

All'aperto, Arte, Itinerario
Vicolo degli Alberighi Firenze
Vicolo degli Alberighi

Scaduto

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Itinerario Libero Non Guidato

La prima parte del nostro itinerario “noir” per la Firenze che fu ci aveva portati fino al Bargello: abbiamo assistito qui all’impiccagione di Bernardo Bandini, il sicario che uccise Francesco Nori, ma che non riuscì, invece, ad uccidere colui che era il suo vero obiettivo: Lorenzo “Il Magnifico” dei Medici, Signore di Firenze.

Ci ritroviamo qui, nei pressi del Bargello, per riprendere il nostro appassionante racconto: tra oltraggi alla fede e impicaggioni, la storia di Firenze non ci fa mancare davvero nulla. Leggere per credere!

Periodo ideale: sempre

N° tappe: 3

Km totali: 1,2

Durata prevista: 1 ora e mezza circa

Il Tabernacolo dell’Annunciazione

Dal Palazzo del Bargello torniamo brevemente verso la zona del Corso. Ci troviamo davanti al Vicolo del Giglio (già Chiasso del Fico).

E' una calda notte d'estate del mese di Luglio 1501, un popolano di nome Antonio Giuseppe Rinaldeschi sta giocando a dadi all'interno dell'Osteria del Fico. Ma quel giorno è sfortunato. Perde tutti i suoi denari e perfino gli abiti che indossa. Lascia l'osteria sconvolto, disperato e in preda alla rabbia giunto davanti ad un tabernacolo dell’Annunciazione, maledice la Vergine e raccogliendo da terra dello sterco di cavallo. lo getta con disprezzo sull'affresco dell'immagine sacra, imbrattandola e danneggiandola. Rendendosi subito conto del grave gesto compiuto, fugge tra i vicoli della zona. Alcuni passanti che avevano assistito alla scena, si mettono al suo inseguimento mentre altri si precipitano al Bargello presso gli Otto di Guardia per denunciare l'accaduto. A quei tempi il rispetto e la devozione per le immagini sacre erano molto sentiti, le prediche del Savonarola, nonostante fosse già morto facevano ancora presa sulla popolazione.

I cittadini per ricevere il perdono dalla Madonna cosi gravemente oltraggiata chiesero e ottennero dal governo la costruzione di una Chiesa per poter collocare l'immagine offesa. Nella Chiesa di Santa Maria dei Ricci potrete vedere l'affresco staccato originale dentro una cornice dorata, sopra l'Altare Maggiore. All'epoca si narrava che una “volontà superiore” non permettesse ai “pittori restauratori” di posare il colore per sanare il danno perché l'offesa rimanesse come monito a perenne memoria. Infatti l'affresco mostra ancora lo sfregio , ben visibile sulla testa coronata della Madonna.

Da vedere:

Il Tabernacolo dell’Annunciazione, Vicolo degli Alberighi (cornice con sinopia)

La chiesa di Santa Margherita dei Ricci, Via del Corso (affresco originale sfregiato)

Il Palazzo del Bargello. Gli Otto di Guardia

Ritorniamo al Bargello

L'ufficio degli Otto di Guardia, organo del potere all'epoca vigente, composto da quattro personalità delle arti maggiori e minori, aveva funzioni di polizia giudiziaria. Emanava bandi ed ordinanze relativi a divieti e sanzioni - ancora oggi visibili, per esempio, su una lapide davanti alla Casa di Dante che elenca proibizioni e le relative punizioni, ricercava e catturava tutti coloro che provocavano atti contrari all'ordine pubblico e alla sicurezza dei cittadini. Talvolta dopo la cattura, senza una completa confessione, veniva praticata la torturava straziando i corpi con terribili congegni, tanto che i disgraziati spesso morivano anzitempo.

In alcuni casi essi surrogavano la Magistratura dei Dieci di Balia, organo giudiziario superiore, che gli concedeva addirittura la facoltà di emettere sentenze.

Le sentenze di condanna portavano spesso alla pena capitale tramite impiccagione. A volte, per i casi più clamorosi o per famosi personaggi coinvolti, le esecuzione avvenivano all'interno del Bargello, nel cortile accanto al pozzo, e i corpi venivano esposti penzolanti alle finestre del primo piano che si affacciano sulla Via Ghibellina. Ciò serviva da monito per la popolazione, la quale accorreva in massa per assistere con morbosa curiosità alle lugubri scene. In altre sentenze si ordinava la decapitazione che si svolgeva all'esterno sulla Via della Vigna Vecchia già Via della Giustizia.

Il 22 di Luglio, Antonio Giuseppe Rinaldeschi viene catturato e torturato dai gendarmi degli Otto di Guardia e dopo un breve processo sommario, è condannato a morte. Assistito Cristianamente dai membri della Compagnia dei Neri, nella Cappella di Santa Maria Maddalena, viene consegnato al boia che esegue l'impiccagione. La Compagnia dei Neri era una confraternita che aveva lo scopo di confortare religiosamente i condannati e occuparsi della loro sepoltura.

Il corpo del Rinaldeschi, penzolante dalla terza bifora a partire dal lato destro del palazzo, rimase esposto al pubblico ludibrio fino alla sua rimozione, avvenuta il giorno successivo.

Da vedere:

la cappella di Santa Maria Maddalena all'interno del Bargello

le finestre delle impiccagioni

I tabernacoli votivi sulle vie Ghibellina e “Malcontenti”

Restiamo all'esterno del Bargello per osservare sul lato di via dell'Acqua una piccola porta da dove i condannati a morte comuni partivano verso il patibolo. La forca ed il ceppo erano collocati fuori della porta della Giustizia accanto alla Torre della Zecca, all'incirca dove ora si trova la caserma Baldissera.

Durante il percorso era consentito ai condannati di sostare davanti ai Tabernacoli Votivi posti appositamente perché essi trovassero conforto nella preghiera, prima della morte.

Il primo, raffigurante San Bonaventura che distribuisce il pane ai carcerati (i carcerati non erano mantenuti dal Governo ma dalla carità di privati cittadini) si trova sulla Via Ghibellina all'angolo con Via dell'Acqua. 

Il secondo, sempre in via Ghibellina all'angolo con Via dell'Isola delle Stinche (sede di un altro carcere Fiorentino), raffigurante il benefattore Serristori davanti a Gesù nell'atto di pagare il riscatto per un carcerato.

Passando per Piazza S.Croce, entriamo in Via San Giuseppe dove è presente la piccola Chiesa di Santa Maria al Tempio tenuta dalla Compagnia dei Neri, dove i condannati ricevevano l'ultimo conforto. Poco più avanti all'angolo di Via delle Casine con via dei Malcontenti, troviamo un terzo Tabernacolo con un dipinto che rappresenta la Madonna in Maestà. E' posto in una grande edicola con tavola di Altare, usata in alcune occasioni per celebrare la Messa.

Via dei Malcontenti, sede all'epoca di numerosi conventi, così chiamata per la tristezza e lo sconforto provato dai condannati ormai prossimi al patibolo, è l'ultimo tratto prima di arrivare alla triste mèta della Torre della Zecca.

Da vedere:

Chiesa di Santa Maria al Tempio

Gratuito
GoGo dice su Evento

Continua il nostro viaggi nella cronaca nera della Firenze del '500. Tra gioco d'azzardo, offese alle immagini votive e punizioni corporali, andiamo alla scoperta di una realtà unica in città: quella dei condannati a morte che venivano condotti al patibolo. Leggete come! 

Vicolo degli Alberighi
Indirizzo: Vicolo degli Alberighi, Firenze 50122




Gli eventi non sono organizzati da GoGoFirenze ma sono comunicati alla redazione o recuperati da fonti pubbliche attendibili. GoGoFirenze non è responsabile della correttezza delle informazioni né fornisce informazioni o prenotazioni, se non diversamente specificato.